
5 fattori che contribuiscono a sviluppare un’immagine negativa del proprio corpo.
Nell’articolo precedente abbiamo messo in luce il legame esistente tra il giudizio che diamo al nostro aspetto fisico e il nostro peso corporeo. In particolare abbiamo visto che se non siamo soddisfatti del nostro aspetto esteriore guardandoci allo specchio, aumenta la possibilità di ingrassare o di recuperare il peso perduto.
La tendenza ad avere un’immagine negativa del proprio corpo è sempre più diffusa nell’era moderna.
Forse ti sarà capitato che prima di uscire di casa ti sia provata almeno 5 vestiti guardandoti allo specchio e non ne abbia trovato neanche uno col quale ti sia piaciuta. Di conseguenza avrai pensato: “se fossi più magra sicuramente starei bene con qualsiasi vestito!”.
Questa visione negativa del proprio corpo si manifesta già dalla prima adolescenza e spesso non è correlata ad un reale sovrappeso. Infatti alcune ricerche epidemiologiche degli ultimi 15 anni hanno mostrato che il 30% delle ragazze tra i 15 e i 20 anni si giudicavano grasse, anche se l’indice di massa corporea era assolutamente nella media e non era maggiore del restante 70%. (M. Cuzzolaro, Anoressie e Bulimie, 2004).
E’ importante quindi chiarire come mai, fin da giovani, si sviluppa un’immagine corporea negativa. Di seguito troverai 5 tra i fattori più importanti capaci di spiegare per quali motivi tendiamo a non piacerci quando ci guardiamo allo specchio.
1 – Le relazioni con gli altri
L’immagine di noi stessi inizia a formarsi fin dall’infanzia, ed è influenzata dal sistema di relazioni affettive con i familiari e con tutte le figure di accudimento, quindi oltre ai genitori anche fratelli, nonni, insegnati e maestre dell’ asilo.
Negli anni successivi questa immagine viene modellata dagli eventi della propria vita, dagli incontri che si fanno, dal gruppo di coetanei, dalle prime esperienze sessuali. Tutto ciò contribuisce a fare si che questa immagine possa essere positiva o negativa. Questo insieme di relazioni in cui siamo immersi può produrre un’immagine negativa che contribuisce ad aumentare il rischio di sovrappeso, obesità e altri problemi legati all’alimentazione, come abbiamo visto nel post precedente
Ma ci sono anche altri fattori che possono influenzare il rapporto col proprio corpo.
2- “Cultura Lipofobica”
Un fenomeno tipico delle società industrialmente più avanzate é quello di spingere un numero sempre maggiore di persone, in prevalenza donne, ad avere forti preoccupazioni per il controllo del peso. Si stima infatti che, in ogni momento, almeno il 50% delle donne americane sia a dieta. Questo succede perché il pregiudizio negativo nei confronti del grasso è talmente insistente che finisce con l’essere interiorizzato e diventare inconsapevole ed automatico.
Diverse ricerche hanno messo in luce che l’interiorizzazione della cultura lipofobica può essere definita come una della principali variabili legate all’emergenza di problemi sia fisici che mentali, come obesità e disturbi del comportamento alimentare.
Questa influenza culturale va ad aggiungersi ad altri fattori di rischio riconosciuti come il “dieting” e la presenza di un vissuto emotivo negativo.
Questo tipo di cultura vede come mezzo principale di diffusione dei propri valori i mezzi di informazione.
3 – Esposizione ai mass media
Basta accendere la TV, oppure aprire una qualsiasi rivista, per rendersi conto di quanto spesso la nostra mente venga bombardata da immagini e contenuti che utilizzano la magrezza come principale indice di bellezza.
Una rassegna del 2008 ha messo in luce con molta chiarezza questo correlazione. Una maggiore esposizione a mass media che mostrano spesso immagini relative ad un ideale di corpo molto magro sono state correlate con una forte insoddisfazione per il proprio aspetto fisico, principalmente per le donne e ad un aumento di comportamenti alimentari scorretti e pensieri disfunzionali
Dobbiamo considerare inoltre che la maggiore attenzione sulla magrezza va di pari passo con l’aumento medio del peso e dell’indice di massa corporea della popolazione mondiale. Questo avviene per diversi motivi che avremo modo di approfondire, ma la cosa di cui dobbiamo essere consapevoli è che
La differenza tra peso ideale proposto e peso reale della popolazione è aumentata sempre di più.
La cultura di appartenenza é responsabile di altri due fattori che spingono ad ingrassare.
4 – Stigma sociale dell’obesità
L’eccesso di attenzione sul peso e sul grasso corporeo sta portando alla nascita di atteggiamenti e comportamenti discriminatori verso chi non ha un aspetto fisico in linea con gli ideali di magrezza. L’incidenza di questi fenomeni è in costante crescita, tanto che si è iniziato a parlare di “stigma sociale del sovrappeso”. La conseguenza di questi atteggiamenti così diffusi é che molte persone arrivano a vergognarsi del proprio sovrappeso fin dalla giovane età e molto spesso senza nemmeno esserlo.
Infatti alcune ricerche epidemiologiche degli ultimi 15 anni hanno mostrato che il 30% delle ragazze tra i 15 e i 20 anni si giudicavano grasse, anche se l’indice di massa corporea medio era assolutamente nella media e non era maggiore del restante 70 %. (M.Cuzzolaro, Anoressie e Bulimie, 2004
5 – Stereotipi di genere
La spinta culturale verso l’insoddisfazione per il proprio corpo non colpisce solo le donne, alle quali è richiesto di essere sempre più magre, ma anche agli uomini. C’è infatti una grande spinta sociale ad essere sempre più tonici e muscolosi.
Sembra esserci un ritorno all’ideale tradizionale di mascolinità, visibile nelle immagini rappresentanti l’ideale di uomo che sono proposte nei mezzi di informazione e che spesso è molto lontano dalla normalità della popolazione. Questa influenza è stata verificata soprattutto sugli adolescenti, i quali possono sviluppare di conseguenza diverse problematiche, a partire da uno sviluppo emotivo non corretto, fino ad arrivare a disturbi del comportamento alimentare oppure a forme di ossessione per la forma fisica.
Conclusione
Il modo è pieno di persone che non correrebbero il rischio di sovrappeso se riuscissero ad accettare la propria immagine corporea.
La maggior parte di noi ha un aspetto fisico normale, spesso lontano dagli standard proposti come “desiderabili” dalla società. Questo porta ad una continua ricerca di diete e ad un rapporto non equilibrato con l’alimentazione, e in molti casi a disturbi del comportamento alimentare.
Tutti questi fattori portano anche a vedere nel sovrappeso il problema principale da risolvere. Molto comune è infatti il ricorrere al tentativo di dimagrire pensando che questo possa essere la soluzione a conflitti, insoddisfazioni e problemi psicologici di vario genere.
Per #dimagrire dobbiamo risolvere i problemi psicologici che hanno causato il #sovrappeso. Condividi il TweetDobbiamo tenere sempre presente che per poter dimagrire efficacemente è fondamentale prima di tutto risolvere i nostri problemi interiori e riuscire in ogni modo a contrastare tutti i condizionamenti che ci arrivano dalla società e dal mondo in cui viviamo.
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