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21 Marzo 2016 By Nicola Polverino Leave a Comment

Fame nervosa: 3 domande per distinguerla dalla fame vera

Fame nervosa: 3 domande per distinguerla dalla fame vera

Non sempre mangiamo perché abbiamo fame, a volte lo facciamo spinti da altri motivi, come ad esempio lo stress. In questo articolo ti suggerisco 3 domande che possono aiutarti a distinguere la fame nervosa, o fame emotiva, da quella vera.

Capire quando abbiamo bisogno di mangiare sembra una facoltà umana abbastanza scontata. Tutti noi sappiamo dire quando è  ora di “mettere qualcosa sotto i denti”

Eppure una delle difficoltà più grosse che riscontro tra i miei clienti che cercano di perdere peso è proprio riuscire a distinguere quando quella sensazione di fame è dovuta ad un bisogno di nutrirsi dovuto alla carenza di energia, e quando invece risponde a esigenze molto diverse, tendenzialmente di natura psicologica.

Come abbiamo visto in un post precedente la fame può essere dovuta a fattori sia biologici che psicologici.

Dal punto di vista biologico sentiamo fame quando la glicemia nel sangue scende sotto il livello normale. La glicemia indica il livello di energia disponibile nel  nostro corpo per poter eseguire le sue funzioni quotidiane. ovviamente quando questa energia finisce sentiamo l’esigenza di immagazzinarne altra.

Altri fattori biologici che promuovono la fame possono essere la diminuzione di massa grassa, dovuta per esempio ad una perdita di peso repentina, oppure una condizione di stress.

Questo per quanto riguarda i fattori biologici. Ma esistono numerosi motivi per i quali potresti provare “senso di fame” anche se, in realtà, il tuo organismo non necessita di cibo. Dobbiamo allora analizzare la fame dal punto di vista psicologico.

Ti sarà capitato sicuramente di trovarti a divorare una brioche con la crema e di renderti conto che, in realtà, il tuo stomaco non era poi così vuoto da giustificare questo bisogno, anche perché avevi finito di cenare qualche minuto prima. In questo caso hai sperimentato un attacco di “fame nervosa”.

Si può mangiare per tanti motivi: per alleviare la tensione, per sentirsi coccolati come quando eravamo piccoli o per far fronte a particolari emozioni come la tristezza o la rabbia. Per molte persone è estremamente rassicurante, in una serata in cui ci si sente un po’ soli, mettersi su divano con una scodella piena di patatine a guardare un film!

Questo tipo di alimentazione viene comunemente chiamata “emotional eating”, ma probabilmente la conoscerai come “fame nervosa” o “fame emotiva”, perché rappresenta un  impulso a mangiare sopratutto sotto la spinta di stati d’animo particolari, come ad esempio lo “stress” o la tristezza.

La maggior parte dei problemi di #sovrappeso è causata dalla “fame nervosa”. #famenervosa #dimagrireconlopsicologo Condividi il Tweet

Risulta quindi fondamentale saper distinguere i due tipi di fame, che si presentano con sensazioni fisiche e modalità differenti.

Non è semplice riuscire a diventare consapevoli di quale tipo di fame stiamo provando in un determinato momento. A volte è necessario andare a ricercare le cause che ci hanno spinto ad associare alcuni cibi con determinate emozioni

Ho voluto comunque presentarti 3 domande che puoi fare a te stesso per iniziare a capire che differenza c’è tra il  bisogno di mangiare per necessità biologiche e la fame dovuta ad esigenze emotive.

 

1 – Dove la senti questa fame?

Con questa domanda non intendo chiederti se ti senti più affamata quando sei in cucina oppure quando ti sposti in salotto, o sul divano.

Intendo dire: In quale zona del tuo corpo avverti la sensazione di fame? Dove sono localizzate principalmente le tue sensazioni fisiche?

E’ importante sapere che la fame Biologica, quella dovuta alla carenza di energia nel tuo corpo, è localizzata principalmente nell’addome.

Sto parlando di quella sensazione che avverti quando, per qualche motivo, sei costretta a saltare il pranzo e quando arrivi a casa alle 6 del pomeriggio, ti accorgi di avere i crampi allo stomaco e il gorgoglio della pancia é talmente forte da spaventare il gatto che ti si era avvicinato per farti le fusa! Quella è la sensazioni di fame vera, e la senti principalmente nella zona addominale.

La fame nervosa invece è localizzata “dal collo in su”.

Il bisogno di mangiar dovuto ad un particolare stato emotivo lo senti soprattutto nella bocca, nel palato e sulla lingua. #dimagrireconlopsicologo Condividi il Tweet

La differente localizzazione dei due tipi di fame è dovuta al fatto che rispondono a stimoli differenti. La prima risponde a segnali provenienti dal tuo interno, di tipo viscerale, che segnalano alla tua mente che è giunta l’ora di immagazzinare altra energia perché quella che avevi è ormai finita.

La fame nervosa invece risponde a segnali più prettamente mentali, che stimolano in primo luogo la salivazione e l’attivazione del senso del gusto.

 

2 – Cosa vorresti mangiare?

Anche riflettere su cosa desideri mangiare in quel momento può aiutarti a capire se la tua è una fame vera o una fame emotiva

Se la fame ha origine biologica probabilmente sarai spinto a cercare alimenti che ti diano una quantità maggiore di energia, come i carboidrati, o che forniscano una spinta energetica immediata come gli zuccheri. Ma in ogni caso avrai il desiderio di mangiare qualsiasi tipo di carboidrato o qualsiasi cosa abbia sapore dolce.

Nella mente si fa strada un pensiero del tipo:

“ho una fame da lupi,mangerei qualsiasi cosa”

Per la fame nervosa le cose vanno in maniera diversa. Sentiamo il bisogno di mangiare uno o alcuni cibi in particolare perché abbiamo la sensazione che solo quelle cose in particolare riusciranno a saziarci.

Desideriamo proprio quella coppetta di gelato al cioccolate, oppure esattamente quella pizza con i wurstel.

In questo caso lo stimolo della fame sopraggiunge in seguito ad uno stimolo psicologico più che biologico.

Può succedere per esempio di trovarci in uno stato d’animo negativo, e di visualizzare immediatamente nella nostra mente l’immagine di un alimento in particolare. Questa immagine provoca l’immediato bisogno di cercarlo e trovarlo, iniziamo persino a pregustarlo e a salivare al pensiero.

Questo avviene perché in qualche momento della nostra vita, inconsapevolmente, abbiamo associato quel cibo allo stare meglio, e gli abbiamo attribuito il potere quasi magico di aiutarci a gestire quel particolare tipo di stato d’animo. Il che può essere in parte vero perché il successivo innalzamento della glicemia provoca sensazioni di benessere. Il problema è che queste sensazioni durano molto poco, lasciando di nuovo spazio alle emozioni negative che ci hanno portato a mangiare in eccesso, e che probabilmente ci spingeranno a farlo di nuovo.

Ecco perché cerchiamo un cibo in particolare nel caso della fame emotiva

Ma c’è un altra importante differenza tra i due tipi di fame.

 

3 – Com’è arrivata?

Si è presentata all’improvviso oppure in maniera lenta e graduale?

La fame vera si presenta in maniera graduale, iniziando con un leggero languorino e qualche brontolio, fino ad arrivare con il tempo ad una sgradevole sensazione di tensione allo stomaco.

Inoltre, anche se potrà sembrarti strano, la fame vera può essere rimandata!

Intendo dire che se appena senti questa sensazione decidi di aspettare a mangiare, è probabile che sparisca per un po’ e si ripresenti dopo 15-20 minuti. Quando senti il bisogno di mangiare prova a distrarre l’attenzione su qualcos’altro. Potresti stupirti di scoprire che si può tollerare la fame, e che spesso va e viene.

Questo non succede per la fame nervosa che nasce all’improvviso, da un momento all’altro, e ci da la sensazione di dover mangiare immediatamente. Ci sembra di non poter riuscire ad aspettare nemmeno un minuto in più.

La fame emotiva non è un urgenza biologica, bensì un urgenza mentale. E a volte può accadere che le necessità emotive e psicologiche siano accompagnate da un bisogno impellente ed immediato di soddisfarle. Quando proviamo un’emozione molto intensa, soprattutto se negativa, sentiamo una spinta profonda e urgente nel cercare di attenuarla con gli strumenti con cui abbiamo imparato a farlo. Uno di questi strumenti è, fin troppo spesso, il cibo.

I motivi per cui questo succede possono essere davvero tanti e quasi sempre, nei programmi di dimagrimento, vengono trascurati e messi da parte. Le persone che seguono queste diete si trovano così da sole con il  proprio senso di frustrazione dovuto ad un senso di fame che non ha niente a che fare con ciò che mettiamo nel nostro stomaco, ma che deriva principalmente da ciò che abbiamo nella testa e nell’anima.

E’ importantissimo quindi comprendere  ed affrontare i tanti “perché” della nostra fame nervosa, soprattutto con l’aiuto di un professionista esperto in questo ambito, come lo Psicologo alimentare.

Sono convinto però che già riuscire a distinguerle è un primo e importate passo verso una maggiore consapevolezza alimentare, e quindi verso il dimagrimento sano e naturale.  

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Filed Under: Fame, Fame nervosa Tagged With: emotional eating, fame, fame emotiva, fame nervosa

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Psicologo alimentare
Reggio Emilia

Da diversi anni seguo persone che voglio perdere peso. Le aiuto a comprendere e gestire le emozioni e i pensieri legati all'alimentazione e al proprio peso corporeo, cercando insieme le risorse utili a modificare i comportamenti e le abitudini che le hanno fatti ingrassare. Read More…

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